Impieghi del bite dentale oltre il bruxismo

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I bite non vengono utilizzati solo per risolvere problemi legati al bruxismo ma si possono applicare anche nella risoluzione di molte altre problematiche. In questo articolo verrano trattate alcune di queste applicazioni che si discostano dalla problematica del bruxismo.

Bite nelle disfunzioni mandibolo cranite

Nelle disfunzioni mandibolo craniche e nei problemi delle articolazioni temporo mandibolari si utilizzano bite il cui scopo è quello di ricreare un corretto rapporto anatomico tra i capi articolari;  questo è il caso delle varie placche articolari , veri e propri tutori che obbligano la mandibola ad assumere una posizione  o di ricreare una corretta dinamica funzionale tra tutte le strutture della bocca, includendo anche i muscoli, le fasce connettivali e la rete nervosa come viene fatto utilizzando gli ortotici.

In questo tipo di riabilitazioni il paziente per un periodo della durata variabile, in genere intorno a qualche mese, indosserà il bite sempre, togliendolo solo per mangiare.

Bite dentali di supporto respiratorio nelle sindromi da apnee ostruttive del sonno

Nel gruppo dei bite dentali correttivi rientrano anche dei bite chiamati MAD , Mandibular Advancement Device, utilizzati nella risoluzione di casi specifici di OSAS, cioè le Obstructive Sleep Apnea Syndrome, condizione caratterizzata da pause nella respirazione durante il sonno, dovute all’ostruzione parziale o totale delle prime vie aeree.

Bite in ambito sportivo

Esistono poi vari tipi di bite dentali usati dagli atleti durante l’attività sportiva.

Alcuni sono dei veri e propri paradenti la cui funzione è quella di proteggere i denti e sono utilizzati con spessori differenti in quelle discipline sportive che lo richiedono: ad es. gli sport da contatto nei quali l’uso del paradenti è obbligatorio (boxe, hockey, rugby…). Questi paradenti possono essere generici, e possono essere acquistati nei negozi sportivi o in farmacia. Sono paradenti standard termomodellabili, il paziente li riscalda e mettendoli in bocca li modella in base alla sua anatomia.

In generale mi sentirei di sconsigliarli, perché sono poco precisi e perciò possono causare notevoli problemi allo sportivo.

Esistono poi i paradenti individuali, prodotti su misura per l’atleta; questi hanno spessori differenti a seconda delle esigenze della disciplina sportiva, ma soprattutto possono essere adattati alle esigenze anatomiche e funzionali dell’atleta.

Oltre ai paradenti esistono dei veri e propri bite sportivi, molto raffinati, il cui scopo non è tanto proteggere la bocca dai traumi diretti, ma è quello di correggere i difetti della relazione mandibolo cranica. Laddove necessario, facilitano un riposizionamento mandibolare, contribuendo al miglioramento della dinamica neuromuscolare del distretto mandibolo cranico. Cio’ sicuramente migliora lo schema posturale generale dell’atleta, riuscendo a potenziarne la forza e la qualità del gesto atletico e riducendo gli infortuni. Inoltre, un equilibrio funzionale dell’attività della muscolatura masticatoria è in grado di migliorare l’attenzione e la concentrazione di ognuno di noi.

Nell’atleta, l’atto sportivo, soprattutto nel massimo sforzo, si accompagna al serramento dei denti, percio’ migliorare l’attività dei muscoli durante il serramento si traduce in un aumento della concentrazione dell’atleta.

Questo da un grande giovamento in tutti i tipi di sport, sia in quelli che richiedono equilibrio e coordinazione sci, scherma, pattinaggio, sia in quelli che richiedono  concentrazione e scatto: corsa, calcio, ciclismo, persino il motociclismo. Non a caso, i grandi campioni quali Valentino Rossi, Marco Melandri, Andrea Dovizioso lo utilizzano da sempre.

BRUXISMO e BITE - Seconda Parte

BITE dentale nello SPORT e CONTROINDICAZIONI all’uso

Pensi di necessitare dell'utilizzo di un bite per una di queste problematiche?

La Dott.ssa Paola Miglietta e lequipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nella cura e successiva riabilitazione dei problemi legati all’uso di bite.