La mancanza di denti e il dolore mandibolare rappresentano due problematiche strettamente connesse che possono compromettere in modo significativo la salute orale e generale della persona. La perdita di uno o più denti, infatti, non si limita a creare un disagio estetico, ma può comportare difficoltà nella masticazione, alterazioni nella postura mandibolare e dolori persistenti ai muscoli e alle articolazioni del distretto cranio cervico mandibolare.
In questo articolo tratteremo nel dettaglio quali sono le cause più comuni della perdita dei denti, cosa comporta questa condizione e perché è così importante intervenire tempestivamente per evitare complicazioni, come il dolore mandibolare.
La perdita di denti, nota anche come edentulia, può derivare da diversi fattori. Una delle cause principali è rappresentata dalle malattie parodontali, come la parodontite, che compromettono i tessuti di supporto del dente, ovvero gengive e osso. Quando questi tessuti si infiammano e si deteriorano, il dente perde stabilità fino a cadere spontaneamente o richiedere l’estrazione.
Un’altra causa frequente è la carie dentale profonda. Se trascurata, una carie può danneggiare irrimediabilmente il dente, al punto da renderlo non più recuperabile, con conseguente necessità di estrazione.
Anche i traumi e gli incidenti possono provocare la perdita di denti. Un urto improvviso, una caduta o un infortunio durante la pratica sportiva possono causare la frattura o l’espulsione del dente.
In alcuni casi, la perdita di denti è legata a patologie sistemiche come il diabete o l’osteoporosi, che indeboliscono la struttura ossea e compromettono la stabilità dentale.
Non va poi dimenticato il ruolo della genetica: alcune persone presentano una predisposizione allaparodontite con conseguente perdita precoce dei denti o soffrono di agenesia dentale, una condizione congenita che comporta la mancata formazione di uno o più denti.
Infine, abitudini scorrette come il bruxismo, il fumo e una scarsa igiene orale contribuiscono a peggiorare la salute della bocca, aumentando il rischio di perdere i denti.
Molti tendono a considerare la mancanza di denti solo come un problema estetico, ma in realtà questa condizione comporta numerose conseguenze che coinvolgono diverse funzioni del cavo orale e non solo.
Una delle prime difficoltà che si riscontrano è quella legata alla masticazione. L’assenza di uno o più denti riduce l’efficienza della funzione masticatoria, con conseguenti problemi digestivi, poiché il cibo non viene triturato correttamente.
Un altro effetto della mancanza di denti è lo spostamento dei denti vicini. Nel tempo, i denti adiacenti alla zona priva di elementi tendono a inclinarsi o a spostarsi, con il rischio di creare malocclusioni e disallineamenti.
Molto importante è anche il fenomeno del riassorbimento osseo. In assenza della stimolazione fornita dalla radice del dente durante la masticazione, l’osso mascellare o mandibolare tende a riassorbirsi, riducendosi in altezza e volume, con gravi conseguenze sulla stabilità e sull’aspetto del volto.
La perdita dei denti influisce anche sull’estetica facciale. La riduzione del supporto osseo e l’assenza dei denti provocano un cedimento della struttura del viso, con un effetto di invecchiamento precoce. Anche la fonazione risente della mancanza di denti: alcuni suoni, infatti, dipendono dal corretto posizionamento della lingua e delle labbra sui denti, e la loro assenza può causare difficoltà di pronuncia.
Infine, non vanno sottovalutate le ripercussioni psicologiche. Perdere i denti può ridurre la fiducia in sé stessi e compromettere i rapporti sociali e professionali.
La perdita di denti non provoca solo problemi estetici e difficoltà masticatoria, ma può generare anche fastidiosi dolori alla mandibola e alla muscolatura del distretto cranio cervico mandibolare. Questo accade perché i denti, i muscoli e le articolazioni lavorano in stretta sinergia.
Quando mancano uno o più denti, la masticazione diventa asimmetrica e la mandibola può perdere il suo naturale allineamento. Ciò comporta un sovraccarico dei denti residui, che devono sopportare carichi eccessivi rispetto alla loro funzione fisiologica. Di conseguenza, i denti rimasti si consumano più velocemente e possono anch’essi indebolirsi o causare fastidi.
L’alterazione dell’equilibrio dentale si riflette sui muscoli masticatori, che iniziano a lavorare in modo scorretto per compensare l’assenza dei denti. Questo porta spesso a contratture e rigidità muscolare, che si manifestano con dolori locali o irradiati verso testa, collo e spalle.
Un altro elemento da considerare è il coinvolgimento dell’articolazione temporo- mandibolare (ATM), ovvero l’articolazione che permette i movimenti della mandibola.
Quando l’occlusione non è più bilanciata, l’ATM può andare incontro a disfunzioni, con sintomi quali dolore durante l’apertura o chiusura della bocca, rumori articolari, blocco della mandibola o frequenti mal di testa. Queste problematiche rientrano nelle cosiddette disfunzioni temporo-mandibolari, o nei casi più gravi nelle disfunzioni cranio cervico mandibolari, di cui ci occupiamo in modo specifico nel nostro studio attraverso la riabilitazione neuro mio fasciale.
Sostituire i denti mancanti non è solo una scelta estetica, ma una vera e propria necessità per mantenere la salute della bocca e dell’intero organismo. Ripristinare i denti mancanti consente di recuperare la normale funzione masticatoria, migliorando l’alimentazione e la digestione.
Inoltre, la sostituzione dei denti aiuta a prevenire lo spostamento di quelli adiacenti, preservando l’allineamento corretto e riducendo il rischio di sviluppare malocclusioni e tensioni muscolari.
L’inserimento di impianti dentali o altre soluzioni protesiche moderne, come ponti o protesi mobili, permette di stimolare l’osso mascellare o mandibolare, prevenendo il riassorbimento osseo e mantenendo una struttura ossea sana e stabile.
Oltre ai benefici funzionali, la riabilitazione dei denti mancanti migliora notevolmente l’estetica del sorriso e la fonazione, con un impatto positivo sulla sicurezza personale e sulle relazioni sociali.
Ma il vantaggio più importante riguarda l’equilibrio neuromuscolare. Ripristinare i denti mancanti consente di ristabilire il corretto equilibrio tra muscoli e articolazioni, prevenendo o risolvendo i dolori mandibolari e i disturbi dell’ATM.
Recenti studi inoltre hanno dimostrato che la funzione corretta e simmetrica dei muscoli masticatori, in virtù di importanti connessioni neurologiche tra trigemino ( il nervo principale della bocca), sistema nervoso centrale, è in grado di stimolare positivamente la corteccia cerebrale nutrendo il cervello. Questo sembrerebbe preservare le funzioni cognitive e prevenire disturbi come il Parkinson e l’Alzaimer.
In ultimo va sottolineato il beneficio psicologico: un sorriso completo e funzionalecontribuisce a rafforzare l’autostima e il benessere psicologico complessivo.
La mancanza di denti e il dolore mandibolare sono problematiche strettamente correlate che richiedono un approccio tempestivo e personalizzato. Ignorare la perdita di denti significa esporsi a una serie di complicazioni che possono compromettere seriamente la qualità della vita.
La Dott.ssa Paola Miglietta e l’equipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nel percorso di cura.