Acufene e mandibola: quando i disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare causano ronzii all’orecchio

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Molte persone provano la fastidiosa sensazione di un fischio o un ronzio continuo nelle orecchie. Questo disturbo si chiama acufene e può avere origini molto diverse. Nella maggior parte dei casi viene collegato a problemi dell’udito, ma esiste una forma particolare che riguarda strettamente la salute della mandibola: l’acufene mandibolare, tecnicamente noto come acufene somatosensoriale.

In questo articolo approfondiremo il legame tra acufene e mandibola, spiegando quando i due disturbi sono connessi, quali sono le cause più comuni e in che modo è possibile affrontarli con un percorso di riabilitazione odontoiatrica neuro mio fasciale.

 

Che cos’è l’acufene?

Il termine acufene indica la percezione di un suono – fischio, ronzio, fruscio o pulsazione – in assenza di una fonte sonora esterna. Si tratta di un disturbo soggettivo, che può presentarsi in forma continua o intermittente, in un solo orecchio oppure in entrambi.

Le persone che soffrono di acufene spesso descrivono sensazioni come:

  • un ronzio simile a quello di un elettrodomestico acceso;
  • un fischio acuto costante;
  • un battito pulsante che segue il ritmo del cuore;
  • un fruscio che ricorda il vento o il rumore del mare.

L’acufene può avere conseguenze importanti sulla qualità della vita: disturba il sonno, riduce la concentrazione, aumenta l’ansia e può favorire l’insorgere di stress cronico. Non a caso chi ne soffre cerca risposte rapide e concrete, soprattutto quando i sintomi persistono.

Molti non sanno, però, che l’acufene non dipende sempre da un problema all’orecchio interno o alla via dell’udito.In alcuni casi, infatti, il disturbo è legato a un cattivo funzionamento della mandibola e dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

 

Quando l’acufene dipende dalla mandibola?

Parliamo di acufene  Somatosensoriale o mandibolare quando i sintomi compaiono o peggiorano in relazione a problemi dell’articolazione temporo-mandibolare, cioè il complesso articolare che collega la mandibola al cranio.

Il più delle volte questo tipo di acufene  è positivo alla modulazione somatosensoriale, cioè:

  • peggiora quando si apre o si chiude la bocca;
  • aumenta durante la masticazione o quando si serra la mandibola;
  • varia in intensità a seconda della postura e dei movimenti del capo o delle spalle.

Questo non accade in tutti i pazienti con acufene somatosensoriale perciò non può essere considerato un segno patognomonico.
Il legame tra mandibola e orecchio non è casuale. L’articolazione temporo-mandibolare si trova infatti molto vicino all’orecchio e condivide con esso muscoli, legamenti e vie nervose. Quando l’ATM non funziona correttamente, la tensione muscolare e l’infiammazione possono influire anche sulle strutture che regolano l’udito e l’equilibrio, generando o amplificando i ronzii auricolari.

Per questo motivo è importante distinguere un acufene di origine otologica da un acufene di origine mandibolare, che richiede un approccio terapeutico diverso.

 

Cause dell’acufene mandibolare

Le cause dell’acufene mandibolare sono strettamente legate a disturbi dell’ATM e delle strutture muscolari collegate. Tra i fattori più comuni troviamo:

 

Malocclusione dentale
Quando i denti non combaciano correttamente, la mandibola è costretta ad assumere posizioni anomale. Questo squilibrio può sovraccaricare l’articolazione temporo- mandibolare, provocando tensioni che si riflettono anche sull’orecchio interno.

Bruxismo e serramento
Il digrignamento o il serramento dei denti notturno o diurno rappresentano una delle principali cause di sovraccarico muscolare e articolare. La pressione costante sull’ATM può innescare dolori mandibolari, cefalee e acufeni.

Traumi e microtraumi
Un colpo al volto, un intervento odontoiatrico complesso o anche piccoli traumi ripetuti nel tempo possono alterare l’equilibrio dell’articolazione, favorendo l’insorgere di rumori auricolari.

Postura scorretta
La mandibola è connessa a collo, spalle e colonna vertebrale. Una postura scorretta, soprattutto se mantenuta per molte ore, può modificare la dinamica mandibolare e causare contrazioni muscolari responsabili dell’acufene.

Stress e tensioni muscolari
Lo stress quotidiano porta spesso a irrigidire i muscoli del collo e della mandibola. Questo stato di tensione prolungata influisce negativamente sull’articolazione temporo-mandibolare e può amplificare i disturbi acustici percepiti.

 

In sintesi, l’acufene somatosensoriale o mandibolare non è un problema isolato ma il risultato di uno squilibrio complesso che coinvolge oltre alla via dell’udito anche denti, muscoli, articolazioni e postura.

 

Come si cura l’acufene mandibolare?

La cura dell’acufene da mandibola richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare, che consideri non solo il sintomo ma soprattutto le cause che lo hanno originato. Nel nostro studio specializzato in riabilitazione odontoiatrica neuro mio fasciale adottiamo protocolli mirati che integrano diverse terapie.

 

Diagnosi accurata
L’acufene è un problema audiologico per cui lo specialista di riferimento a cui il paziente deve rivolgersi è l’audiologo. Sarà questo specialista a valutare l’acufene del paziente e in caso del sospetto di un coinvolgimento mandibolare lo invierà dallo gnatologo.
Attraverso un’attenta visita gnatologica, esami strumentali  come l’esame funzionale dinamico del distretto cranio cervico mandibolare è possibile capire se l’acufene è effettivamente collegato alla mandibola e individuare le aree di squilibrio da trattare.

 

Terapia con bite personalizzato
In molti casi viene realizzato un bite su misura, un dispositivo intraorale che permette di rilassare la muscolatura, ridurre il serramento e riportare l’articolazione in una posizione più fisiologica. L’uso costante del bite riduce progressivamente la tensione e, di conseguenza, la percezione dell’acufene.

 

Riabilitazione neuro mio fasciale
La riabilitazione mira a ristabilire l’equilibrio muscolare e articolare attraverso l’uso di apparecchi specifici e tecniche e di rilassamento. Questo approccio non si limita alla mandibola ma coinvolge tutto il sistema cranio-cervicale.

 

Terapie complementari
In alcuni casi si integrano trattamenti fisioterapici, osteopatici o logopedici, per affrontare le componenti posturali e muscolari che contribuiscono all’acufene.

 

Educazione e prevenzione
Un aspetto fondamentale è l’educazione del paziente. Imparare a riconoscere le abitudini scorrette – come serrare , mangiarsi le unghie o assumere posture sbagliate – è parte integrante della terapia. Piccoli accorgimenti quotidiani possono fare una grande differenza nella riduzione dei sintomi.

Non tutti gli approcci gnatologici sono indicati per la cura dell’acufene somatosensoriale o mandibolare

Sebbene la mandibola e tutte le strutture ad essa connesse possa causare o aggravare un acufene va detto che non tutti gli approcci gnatologici sono indicati per la terapia di questo disturbo.
Infatti un approccio scorretto, non individualizzato e soprattutto non monitorato  strumentalmente può essere non risolutivo ma soprattutto può peggiorare il disturbo.

Per questo è necessario rivolgersi a gnatologi specializzati in acufenologia. La gnatologia neuro mio fasciale si pone come uno degli approcci più indicati per la cura dell’acufene.
Essa valuta e cura tutto il distretto cranio cervico mandibolare ed è l’unico approccio in grado di testare strumentalmente il messaggio  neurologico che dalla bocca arriva alla via dell’udito, modificandolo e verificandone l’effetto terapeutico.

 

Il legame tra acufene e mandibola è una realtà clinica sempre più riconosciuta. Molti pazienti, convinti di avere un problema esclusivamente audiologico, scoprono invece che i loro ronzii derivano da una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare.
Affrontare l’acufene mandibolare con un percorso di riabilitazione odontoiatrica neuro mio fasciale significa non solo alleviare il sintomo, ma soprattutto intervenire sulle cause profonde del disturbo.
In caso di acufene è sempre consigliabile una valutazione gnatologica. La riabilitazione della mandibola e del  distretto cranio cervico mandibolare potrebbe essere la chiave per ritrovare il silenzio e migliorare la qualità della tua vita.

Pensi di sentire un ronzio all'orecchio?

La Dott.ssa Paola Miglietta e lequipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nel percorso di cura.