Mancanza di denti e dolore mandibolare: cause, conseguenze e soluzioni

Tempo di lettura: 4 Minuti

La mancanza di denti e il dolore mandibolare rappresentano due problematiche strettamente connesse che possono compromettere in modo significativo la salute orale e generale della persona. La perdita di uno o più denti, infatti, non si limita a creare un disagio estetico, ma può comportare difficoltà nella masticazione, alterazioni nella postura mandibolare e dolori persistenti ai muscoli e alle articolazioni del distretto cranio cervico mandibolare.

In questo articolo tratteremo nel dettaglio quali sono le cause più comuni della perdita dei denti, cosa comporta questa condizione e perché è così importante intervenire tempestivamente per evitare complicazioni, come il dolore mandibolare.

Quali sono le cause della mancanza di denti

La perdita di denti, nota anche come edentulia, può derivare da diversi fattori. Una delle cause principali è rappresentata dalle malattie parodontali, come la parodontite, che compromettono i tessuti di supporto del dente, ovvero gengive e osso. Quando questi tessuti si infiammano e si deteriorano, il dente perde stabilità fino a cadere spontaneamente o richiedere l’estrazione.

Un’altra causa frequente è la carie dentale profonda. Se trascurata, una carie può danneggiare irrimediabilmente il dente, al punto da renderlo non più recuperabile, con conseguente necessità di estrazione.
Anche i traumi e gli incidenti possono provocare la perdita di denti. Un urto improvviso, una caduta o un infortunio durante la pratica sportiva possono causare la frattura o l’espulsione del dente.
In alcuni casi, la perdita di denti è legata a patologie sistemiche come il diabete o l’osteoporosi, che indeboliscono la struttura ossea e compromettono la stabilità dentale.
Non va poi dimenticato il ruolo della genetica: alcune persone presentano una predisposizione allaparodontite con conseguente perdita precoce dei denti o soffrono di agenesia dentale, una condizione congenita che comporta la mancata formazione di uno o più denti.
Infine, abitudini scorrette come il bruxismo, il fumo e una scarsa igiene orale contribuiscono a peggiorare la salute della bocca, aumentando il rischio di perdere i denti.

Cosa comporta la mancanza dei denti

Molti tendono a considerare la mancanza di denti solo come un problema estetico, ma in realtà questa condizione comporta numerose conseguenze che coinvolgono diverse funzioni del cavo orale e non solo.

Una delle prime difficoltà che si riscontrano è quella legata alla masticazione. L’assenza di uno o più denti riduce l’efficienza della funzione masticatoria, con conseguenti problemi digestivi, poiché il cibo non viene triturato correttamente.

Un altro effetto della mancanza di denti è lo spostamento dei denti vicini. Nel tempo, i denti adiacenti alla zona priva di elementi tendono a inclinarsi o a spostarsi, con il rischio di creare malocclusioni e disallineamenti.

Molto importante è anche il fenomeno del riassorbimento osseo. In assenza della stimolazione fornita dalla radice del dente durante la masticazione, l’osso mascellare o mandibolare tende a riassorbirsi, riducendosi in altezza e volume, con gravi conseguenze sulla stabilità e sull’aspetto del volto.

La perdita dei denti influisce anche sull’estetica facciale. La riduzione del supporto osseo e l’assenza dei denti provocano un cedimento della struttura del viso, con un effetto di invecchiamento precoce. Anche la fonazione risente della mancanza di denti: alcuni suoni, infatti, dipendono dal corretto posizionamento della lingua e delle labbra sui denti, e la loro assenza può causare difficoltà di pronuncia.

Infine, non vanno sottovalutate le ripercussioni psicologiche. Perdere i denti può ridurre la fiducia in sé stessi e compromettere i rapporti sociali e professionali.

Perché la mancanza di denti si collega ai dolori mandibolari

La perdita di denti non provoca solo problemi estetici e difficoltà masticatoria, ma può generare anche fastidiosi dolori alla mandibola e alla muscolatura del distretto cranio cervico mandibolare. Questo accade perché i denti, i muscoli e le articolazioni lavorano in stretta sinergia.

Quando mancano uno o più denti, la masticazione diventa asimmetrica e la mandibola può perdere il suo naturale allineamento. Ciò comporta un sovraccarico dei denti residui, che devono sopportare carichi eccessivi rispetto alla loro funzione fisiologica. Di conseguenza, i denti rimasti si consumano più velocemente e possono anch’essi indebolirsi o causare fastidi.

L’alterazione dell’equilibrio dentale si riflette sui muscoli masticatori, che iniziano a lavorare in modo scorretto per compensare l’assenza dei denti. Questo porta spesso a contratture e rigidità muscolare, che si manifestano con dolori locali o irradiati verso testa, collo e spalle.

Un altro elemento da considerare è il coinvolgimento dell’articolazione temporo- mandibolare (ATM), ovvero l’articolazione che permette i movimenti della mandibola.

Quando l’occlusione non è più bilanciata, l’ATM può andare incontro a disfunzioni, con sintomi quali dolore durante l’apertura o chiusura della bocca, rumori articolari, blocco della mandibola o frequenti mal di testa. Queste problematiche rientrano nelle cosiddette disfunzioni temporo-mandibolari, o nei casi più gravi nelle disfunzioni cranio cervico mandibolari, di cui ci occupiamo in modo specifico nel nostro studio attraverso la riabilitazione neuro mio fasciale.

Perché è meglio sostituire i denti mancanti

Sostituire i denti mancanti non è solo una scelta estetica, ma una vera e propria necessità per mantenere la salute della bocca e dell’intero organismo. Ripristinare i denti mancanti consente di recuperare la normale funzione masticatoria, migliorando l’alimentazione e la digestione.
Inoltre, la sostituzione dei denti aiuta a prevenire lo spostamento di quelli adiacenti, preservando l’allineamento corretto e riducendo il rischio di sviluppare malocclusioni e tensioni muscolari.

L’inserimento di impianti dentali o altre soluzioni protesiche moderne, come ponti o protesi mobili, permette di stimolare l’osso mascellare o mandibolare, prevenendo il riassorbimento osseo e mantenendo una struttura ossea sana e stabile.

Oltre ai benefici funzionali, la riabilitazione dei denti mancanti migliora notevolmente l’estetica del sorriso e la fonazione, con un impatto positivo sulla sicurezza personale e sulle relazioni sociali.

Ma il vantaggio più importante riguarda l’equilibrio neuromuscolare. Ripristinare i denti mancanti consente di ristabilire il corretto equilibrio tra muscoli e articolazioni, prevenendo o risolvendo i dolori mandibolari e i disturbi dell’ATM.
Recenti studi inoltre hanno dimostrato che la funzione corretta e simmetrica dei muscoli masticatori, in virtù di importanti connessioni neurologiche tra trigemino ( il nervo principale della bocca), sistema nervoso centrale, è in grado di stimolare positivamente la corteccia cerebrale nutrendo il cervello. Questo sembrerebbe preservare le funzioni cognitive e prevenire disturbi come il Parkinson e l’Alzaimer.
In ultimo va sottolineato il beneficio psicologico: un sorriso completo e funzionalecontribuisce a rafforzare l’autostima e il benessere psicologico complessivo.

La mancanza di denti e il dolore mandibolare sono problematiche strettamente correlate che richiedono un approccio tempestivo e personalizzato. Ignorare la perdita di denti significa esporsi a una serie  di complicazioni che possono compromettere seriamente la qualità della vita.

Pensi di aver bisogno di una visita gnatologica?

La Dott.ssa Paola Miglietta e lequipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nel percorso di cura.