GNATOLOGA A FIRENZE:LA RIABILITAZIONE ODONTOIATRICA NEURO MIO FASCIALE.
In generale gli approcci gnatologici possono essere anche molto diversi tra loro, sia nella modalità diagnostica che in quella terapeutica.
Per semplicità possiamo raggrupparli in due categorie: una gnatologia classica, ed una gnatologia funzionalista.
La gnatologia classica,
concentra la sua attenzione sull’occlusione dentale e sull’articolazione temporo mandibolare.
In questo caso l’intervento terapeutico è di tipo ortopedico ed ha come obbiettivo riproporre un corretto rapporto anatomico all’interno delle articolazioni temporo mandibolari ed un corretto rapporto occlusale tra i denti.
La gnatologia funzionalista invece espande la sua attenzione a tutto il sistema stomatognatico e ricerca lo stato di salute di questo distretto attraverso la cura delle sue funzioni.
La riabilitazione odontoiatrica neuro mio fasciale e’ un approccio che fa parte della gnatologia funzionalista.
Lo dice lo stesso nome.
“Gnatologia”: quindi si occupa degli aspetti gnatologici puri della bocca, quindi di articolazioni temporo mandibolari e occlusione dentale.
“Neuro mio fasciale”: si occupa anche del messaggio nervoso che deriva dal funzionamento della bocca, del corretto funzionamento della componente muscolare ed in fine si prende cura anche di tutte le strutture connettivali, cioè delle fasce che insieme ai muscoli costituiscono la componente elastica della bocca.
La gnatologia neuro mio fasciale parte dal concetto che la salute di tutte le strutture della bocca e in generale del sistema cranio cervico mandibolare è legata al loro corretto funzionamento.
Per questa ragione questo tipo di gnatologia, detta appunto funzionalista, si concentra sulla cura di tutte le funzioni della bocca.
L’obiettivo è creare una relazione funzionale armoniosa, cioè fare in modo che tutte queste parti lavorino insieme senza sforzi, integrandosi tra loro e con il resto del corpo in modo equilibrato.
L’aspetto più interessante è che questa armonia funzionale è alla base dello stato di salute della bocca, per cui questo approccio riabilitativo è applicato non solo alla riabilitazione delle disfunzioni gnatologiche, ma in generale è alla base di ogni percorso riabilitativo odontoiatrico.
Ma quali sono le fasi della Riabilitazione Gnatologica Neuro Mio Fasciale e in che modo si differenziano dagli altri approcci gnatologici?
Quando parliamo di disfunzione gnatologica, in particolare di disfunzione cranio cervico mandibolare, ci troviamo sempre di fronte a quadri clinici la cui gravità varia a seconda delle caratteristiche individuali del paziente. Una stessa disfunzione in alcuni pazienti si traduce in una limitazione funzionale ed in altri in un disagio così importante da alterare completamente la qualità della loro vita.
Per questa ragione, prima ancora di entrare nel vivo del percorso riabilitativo è importante dedicare del tempo all’inquadramento del paziente.
Il primo incontro è un incontro lungo in cui prima ancora della visita dedico tanto tempo al colloquio. Oltre a raccogliere la narrazione dei sintomi e degli eventuali percorsi di cura già intrapresi, ho bisogno di raccogliere più dati possibili sul paziente.
La sua storia clinica completa, quindi tutte le patologie e disfunzioni sia generali che specifiche della bocca e del distretto cranio cervico mandibolare.
Le abitudini ed lo stile di vita ( lo sport, l’alimentazione, l’attenzione al proprio stato di salute, il modo di elaborare fatti ed esperienze della vita, il modo di reagire ad essi) .
Un altro punto importante che cerco di stabilire è quale sia il momento di vita del paziente, se esistono circostanze che possono averlo esposto allo stress fisico o psichico.
Raccogliere questi dati mi aiuta a capire chi ho davanti, quale sia il linguaggio di quel corpo, quali siano le sue modalità di manifestare il disagio o la disfunzione.
Questo è un dato fondamentale che mi consente di capire quali saranno le possibili risposte di quel corpo all’input terapeutico e in base a questo, a scegliere la strada migliore per entrare in quel sistema e per guidarlo verso la guarigione.
Ognuno ha il suo linguaggio biologico e la sua reattività e le terapie, per poter avere la migliore efficacia, non possono non essere individualizzate, cucite sulla persona ( terapia gnatologica individualizzata).