LA RIABILITAZIONE ODONTOIATRICA NEURO MIO FASCIALE, un approccio utilizzato in tanti settori dell’odontoiatria, dall’ortodonzia, alla protesi, alla riabilitazione estetica del sorriso.
Utilizzo l’approccio neuro mio fasciale nella terapia ortodontica, in questo caso si parla di ortodonzia neuromuscolare.
La differenza rispetto alla gnatologia classica è nella diagnosi.
Mentre nella gnatologia classica esiste un modello di occlusione dentale ideale e la diagnosi si fa valutando quanto l’occlusione del paziente si allontani da questa e ricreandola terapeuticamente, nell’ortodonzia neuromuscolare o neuromiofasciale la posizione da dare ai denti e quindi la posizione da dare ai mascellari non è scelta in base ai parametri standard di corretta occlusione, ma è individualizzata sulle esigenze del paziente.
L’elemento che la contraddistingue e che la rende diversa dagli altri percorsi ortodontici è che mentre in generale la diagnosi ortodontica parte da un modello di occlusione ideale e valuta quanto la bocca del paziente si discosti da quel modello, per cui il percorso riabilitativo sarà un percorso che tenderà ad ottenere questa uniformità, nella ortodonzia neuromuscolare la diagnosi parte da quelle che sono le esigenze funzionali del distretto mandibolo cranico del paziente e da quanto la posizione dei denti stia affaticando questo distretto rendendone più difficile il funzionamento.
E la terapia sarà portare i denti e la mandibola in una posizione che servirà ad armonizzare le funzioni rendendole meno costose in termini di costo energetico e di fatica.
La nuova posizione dei denti dovrà dare al paziente le condizioni anatomicae e funzionali affinché la sua bocca e in generale l’intero distretto cranio cervico mandibolare funzionino bene e si possano integrare perfettamente col resto del corpo, assecondandolo nelle sue esigenze funzionali e posturali.
Questo in generale è importante in ogni paziente, ma lo è di più nel bambino perché consente di individuare la direzione fisiologica di crescita del distretto cranio cervico mandibolare cioè la direzione nella quale quel distretto sta più comodo e lavora col minor impiego di energia e quando possibile assecondarla facilitando il funzionamento.
L’ortondonzia fatta in questo modo arricchisce il bambino, lo rafforza.
La riabilitazione neuro mio fasciale viene utilizzata ovviamente anche in tutti quei percorsi riabilitativi che vanno a modificare la forma dei denti e dei piani occlusali.
Quindi in tutte le riabilitazioni protesiche ( protesi odontoiatrica, faccette estetiche, intarsi), messe in atto sia per per correggere la presenza di edentulie aggiungendo denti mancanti, sia quelle messe in atto per restaurare denti che si sono rovinati, indeboliti o che hanno perso le corrette caratteristiche anatomiche (erosioni dentali, dentature abrase, worn dentition)
Questo tipo di approccio mi ha portata nel tempo a rivedere completamente anche il concetto di riabilitazione odontoiatrica estetica, fino a far nascere un nuovo progetto chiamato FEND, functional esthetic neuromuiofascial dentistry.
FEND è una tecnica riabilitativa che consiste nella fusione delle tecniche riabilitative neuro mio fasciali con le più avanzate tecniche di odontoiatria estetica sia adesiva che protesica.
Ma oltre ad essere una tecnica o un protocollo operativo è una vera e propria filosofia, e un nuovo modo di pensare e fare estetica.
Il concetto alla base di FEND è che la bellezza è il punto di arrivo di uno stato di salute forte espresso da una funzione ottimale.
L’idea di estetica non può in nessun modo non coincidere con quella di salute.
La bellezza di un sorriso non è legata solo dalla bellezza dei denti ma nasce dall’armonia dell’intera bocca, in cui ogni struttura è in salute e funziona in modo equilibrato e senza sforzi.
Denti belli che allo stesso tempo permettono ai muscoli, alle articolazioni, al sistema nervoso di funzionare bene.
Soprattutto negli ultimi tempi il concetto di bellezza ha subito molto l’influenza di modelli estetici artificiali.
Ciò ha investito anche l’odontoiatria.
I sorrisi sono diventati sempre più bianchi, le forme dei denti sempre più simili tra loro, allineati in modo perfetto.
Tutto questo però è equivoco, genera un’illusione di bellezza per altro fugace.
Un sorriso nato su ideali estetici standard e non sulle caratteristiche biologiche e funzionali del paziente, sarà un sorriso artificiale, “ un sorriso incollato” che altererà l’identità della persona.
Il paziente, invece di essere valorizzato dalla terapia odontoiatrica estetica, sarà uniformato a modelli artificiali di bellezza che appiattiscono l’identità espressiva, alterano la fisionomia e ne impoveriscono l’unicità.
Portare le tecniche di riabilitazione neuro mio fasciale in odontoiatria estetica mi consente di riabilitare un sorriso curandomi non solo delle linee e delle forme degli elementi dentari, ma preoccupandomi della loro perfetta integrazione con il resto delle strutture stomatognatiche (le varie componenti della bocca) mi permette di migliorare un sorriso migliorando la funzione.
Mi consente di fare un’estetica tutta individualizzata ( estetica individualizzata) sulle dinamiche funzionali del paziente.
Un’estetica che nutre il corpo senza stravolgerlo, portando alla luce la sua potenza, la sua unicità.